STORIE DI UN TEMPO LONTANO  E FAVOLOSO

 

Il tesoro del deserto
Jam, San Paolo Junior edizioni
illustrazioni di Augusta Curreli

In un'Arabia fuori dal tempo, la storia del giovane Al' Selim cammelliere come tutti i suoi progenitori, che trova nel deserto un moribondo a cui salva la vita, per vivere poi al suo fianco incredibili ed emozionanti avventure.

"Alì Selim aveva l'animo onesto e le abitudini 
semplici degli uomini cresciuti nella solitudine 
delle oasi, lontano dalle grandi città piene di lusso e di inquietudine. Gli bastava davvero poco per vivere contento:una piccola tenda come casa, un tappeto su cui stendersi a dormire, qualche fresco caftano di cotone da indossare ben pulito nei giorni di festa.
Altro non chiedeva dalla vita, se non la buona salute necessaria per poter continuare a trasportare merci lungo le segrete vie del deserto, come voleva l'antica tradizione della famiglia Selim e come gli chiedeva il suo cuore di cammelliere."

da "Il tesoro del deserto"

"Ed ecco comparire all'orizzonte gli snelli minareti di una grande, grandissima città, che il fiume cingeva di un nastro d'argento e il sole bagnava con la pioggia dei suoi raggi dorati.
Quella era Bagdad, l'ombelico del mondo, il fiore d'Arabia, la culla di potenti califfi e di ispirati poeti.
da " Il tesoro del deserto"

 

Il mago dei bambini
ed. Interlinea

" Venenum, ubi, serus, serinis,
linguas, oris, crapula,ut,
clangor, dentis, sanguinibus, latini:
da te non cresceranno mai dei bambini!"

Questo è il terribile incantesimo che la Strega del bosco lancia contro la povera Giovanna. Fortunatamente però, c'è il Mago che Raccoglie Bambini........

detto tra noi: Il libro è scritto in collaborazione con Piera Colombo, Raffaella Pasquale e Giuseppa Immordino.
Le fiabe presentate in questo libro sono, come tutte le fiabe del mondo, e di ogni tempo, delle fiabe per tutti.
Dice Raffaella Pasquale: " La mia speranza è che le fiabe, e le scuole che le utilizzeranno, possano produrre dei nuovi punti di vista sulle adozioni, promuovendo una cultura più attenta ai bisogni dei bambini.
Queste fiabe offrono anche l'opportunità di affrontare con i bambini le tematiche relative alla famiglia, o meglio ai diversi tipi di famiglia così come si delineano alla fine di questo nostro secolo.
L'uso della fiaba consente una certa leggerezza nella trattazione dei problemi correlati all'adozione.
Leggerezza non significa superficialità, ma l'opportunità di creare una situazione nella quale questi problemi possono essere presi in considerazione con serenità e con il piacere che deriva dalla percezione estetica del racconto.Mago dei bambini -Anfaa, Via Perazzi 5/ E Novara
é una sezione interprovinciale della Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie.

 

Quando la luna scelse la notte 

"All'inizio del tempo, Mbarè prese la sua zucca con la polvere magica per fare il mondo. Fece la terra con le erbe, i fiori, gli alberi e gli animali. Fece il cielo con il sole, la luna e tutte le stelle. E fece le donne e gli uomini, perché godessero di tutte quelle cose. Poi Mbarè guardò il suo lavoro, si stropicciò le mani soddisfatto e disse ad alta voce: ' Ho finito.'. Stava per stendersi sull'amaca , che aveva tessuto col filo dei suoi pensieri, quando uno stormo di uccelli giunse rapido in volo. 
'O potente Mbarè, - dissero gli uccelli - hai dimenticato il mare!'."

da: 'Quando la luna scelse la notte'

 

Le sette prove
ed. Vita e Pensiero

Era desiderio del re e della regina che la loro amata figlia andasse sposa a un uomo giusto e saggio che desse pace a tutto il reame. Per questo Merlino consigliò loro di tenere segreto il nome della figlia appena nata: questo avrebbe permesso, al momento opportuno, di indire un bando per consentire il matrimonio con la deliziosa fanciulla a chi fosse riuscito a scoprirne il nome. Lo stesso Merlino avrebbe pensato a lastricare la strada dei contendenti con durissime prove da superare.

"Una vibrazione passò in quel momento sotto i loro piedi, come se la terra fosse scossa da un brivido. Con un rombo temporalesco, si aprì una spaccatura profondissima, una vera voragine che si perdeva negli abissi del sottosuolo.Poi dalla bocca di quell'enorme gola cominciarono ad uscire sbuffi di vapore sulfureo e lingue di fuoco ed orribili grugniti.
Ed infine salì alla luce il drago. Dapprima spuntarono le cupe ali da pipistrello e la lunga coda ritorta che sferzava selvaggiamente l'aria. Poi uscì la grossa testa con le fauci orribilmente spalancate, la lingua vibratile, gli occhi rossi, gonfi di violenza. Infine comparvero la schiena poderosa e le zampe solide come colonne.
Il mostro, sbuffando, si piantò davanti ad Ivano, quasi sapesse già chi fosse il suo nemico.
Teneva le ali alte e distese, la testa in avanti, il corpo teso ad arco e pronto a scattare. Tutto il suo orribile corpo scaglioso tremava di furore e la bocca spalancata lasciava colare un filo di bava verdastra, come pregustando l'imminenza della lotta.
Ivano arretrò di qualche passo per afferrare la spada che Nardo gli porgeva. L'alzò dritta davanti a sé e si accorse con angoscia che il polso gli tremava.

da " Le sette prove"

 

Storie di sogni
ed. Eurelle 

Il libro raccoglie due racconti lunghi, tra medioevo e rinascimento: 
"La forza di Martina" e "Liber librorum" (Il libro dei libri) 

"Martina s'inchinò frettolosa. Poi disse, a testa alta e guardando dritto davanti a sé: "I miei fratelli hanno avuto la loro parte, quest'oggi. Lo so, perché me l'ha detto Nencia poco fa, in camera mia. E' giusto e me ne compiaccio per loro. Ma io? Perché non mi avete chiamata in questa assemblea? Anch'io sono figlia vostra. Dunque, a me niente? E perché?". "Tu sei una donna, Martina, - disse Ottiero, brusco. - Ecco il perchè. E adesso torna subito nelle tue stanze.". "Questa non è una risposta, padre." ribattè la giovane, facendo sobbalzare il cuore in gola alla madre, ai fratelli e a tutta la corte riunita nella sala."

da "Storie di sogni"

"Messer Vespasiano, seduto ad un tavolo un po' appartato, cominciava una lettera indirizzata a Federico, per informarlo dei suoi magri progressi. D'un tratto, si guardò distrattamente intorno, chiedendosi quale fosse il modo meno doloroso per informare il duca che con ogni probabilità il Platina avrebbe finito col soffiargli il Liber Librorum.. Fu allora che nell'angolo opposto della locanda notò un uomo più o meno della sua età, col volto pensieroso come il suo, intento a maneggiar la penna anche lui. E gli venne in mente all'improvviso che le piene del Reno potevano ben aver fermato anche il cammino del suo rivale.. "Ehi, tu, - chiese ad un garzone che passava tra i tavoli a servir la cena. - Chi è quello là?.Dico l'uomo che scrive, laggiù all'ultimo tavolo. Hai idea di dove venga?"...

da "Storie di sogni"


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