Io adoro le rime. Farei rime continuamente. Ho attaccato alla mia bambina questa bella mania, e insieme ci divertiamo moltissimo a far rime 
su questo e su quello,
sul brutto e sul bello,
sul mangiare e sul dormire,
sull’andare e sul venire...

 

Ecco. Ho scritto un libro un po’ in rima e un po’ no, che parla proprio di un paese dove si facevano sempre rime e filastrocche. Si intitola PER CASO E PER NASO e te ne regalo un pezzetto...

“Gino Ginestra aveva un piano: un piano semplice e al tempo stesso ardito e coraggioso. Non voglio dirvi di più per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate solo che quella mattina, nella piazza del Municipio, c’era tutto il paese in trepida curiosità. Gino Ginestra arrivò, salutò la folla con un cortese cenno del capo, salì sulla panchina accanto alla fontana e cominciò:
Sono un poeta che gira il mondo,
sono il poeta del girotondo,
canto le storie in rime baciate
racconto fiabe in rime alternate.
Non una rima che mi resista
perché a rimare sono un artista.
Non ho rivali nel mondo intero
perché è già in versi il mio pensiero.
Solo una volta venni sfidato
ma l’avversario finì bastonato.
Da allora è noto che sono il poeta
più celebrato di tutto il pianeta”.

Piacciono anche a te le rime e le filastrocche? Allora te ne regalo un’altra: questa non è ancora dentro un libro e quindi la puoi leggere solo qui:

NASI LUNGHI E GAMBE CORTE

Una fatina che stava in un libro
dentro una storia di burattini
si pettinava i lunghi capelli
a folti riccioli viola e turchini.

Ad un monello fatto di legno
che non diceva  mai cose vere
spiegò che tante sono le frottole
di forme varie e di varie maniere.

Ci sono quelle che allungano il naso
fino a distanze di oltre due metri
quelle che accorciano gambe e ginocchia
tanto che poi più non ti siedi.

Quel che la fata nel libro non dice
io l’ho saputo quasi per caso:
di bugie e  bubbole ce n’è parecchie
che non ti toccano gambe né naso.

Ci sono quelle che danno prurito
sotto i capelli e dietro le orecchie
e quelle nuove che appena dette
sembrano usate come le vecchie.

Ci sono frottole di forma rotonda,
menzogne deboli, pallide e smunte
quelle che sgusciano in mezzo ai denti,
altre che sembrano unte e bisunte.

Ci sono quelle a fin di bene
che sono peggio di un pizzicotto,
e bugie dolci che sembrano buone,
croccanti e tenere come un biscotto.

E poi da ultimo ci sono le storie
che un po’ somigliano alle bugie:
piene di streghe, principi e rane,
orchi, pirati e  stregonerie.

A me una volta, forse per sbaglio,
ne raccontarono una gigante
da allora in poi senza farmi scoprire
fingendo il vero ne ho dette tante.

 

www.filastrocche.it

 

www.delfinifabbri.it

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